Dal 1911, data di attuazione della legge sul deposito obbligatorio degli stampati, la Marucelliana fu designata la depositaria di tutte le pubblicazioni stampate negli allora quattro circondari della provincia di Firenze: cioè Firenze, Pistoia, San Miniato e Rocca San Casciano. Ciò consentì alla biblioteca di arricchirsi dell’importante produzione editoriale di Firenze e della sua provincia. In Marucelliana cominciarono ad affluire circa 3000 unità bibliografiche all’anno, corrispondenti alla metà delle sue normali acquisizioni. Nella prima metà del Novecento la città poteva ancora contare sulla produzione di numerosissime tipografie e ancor più sulla presenza di importanti case editrici quali Le Monnier, Barbera, Salani, Sansoni, Olschki, Vallecchi, che si servivano per lo più di tipografie fiorentine. La presenza nelle raccolte della Marucelliana di tutte le opere stampate a Firenze, anche della produzione minore costituita da materiale povero e deperibile e il fatto che la biblioteca sia stata risparmiata dall’alluvione del 1966, hanno consentito alla biblioteca di divenire un punto obbligato di riferimento per chi debba compiere studi relativi alla cultura del territorio soprattutto nel settore letterario storico artistico.

Il “deposito obbligatorio degli stampati” prosegue ancora oggi ed è regolato dall’attuale normativa sul Deposito legale.