a cura di Adriana Camarlinghi
Il Carteggio Fanfani è pervenuto alla Biblioteca Marucelliana di Firenze nel 1916 per acquisto dalla libreria Lumachi.
Si presuppone fino al 1990 facesse parte del fondo Autografi o Carteggio Generale assieme ad altre raccolte (carteggio Arlia, Orlando, Montazio) poi smembrate per costituire unità a sé stanti.
Il carteggio è costituito da 1924 documenti fra cui molte centinaia di lettere autografe ed altre in copia, tutte di notevole interesse per l’importanza del Fanfani e dei suoi corrispondenti e tanto più in quanto Bibliotecario Direttore della Marucelliana dal 1859 al 1879.
Si presuppone fino al 1990 facesse parte del fondo Autografi o Carteggio Generale assieme ad altre raccolte (carteggio Arlia, Orlando, Montazio) poi smembrate per costituire unità a sé stanti.
Il carteggio è costituito da 1924 documenti fra cui molte centinaia di lettere autografe ed altre in copia, tutte di notevole interesse per l’importanza del Fanfani e dei suoi corrispondenti e tanto più in quanto Bibliotecario Direttore della Marucelliana dal 1859 al 1879.
Lettere di Pietro Fanfani sono presenti anche nel Carteggio Arlia e nel Carteggio Orlando; come destinatario è presente anche nel Carteggio Generale Autografi.
Pietro Fanfani, nato a Montale, in Provincia di Pistoia, il 21 aprile 1815, compiuti studi letterari e filosofici a Pistoia, intraprese lo studio della medicina che abbandonò per dedicarsi alla paleografia latina, al greco e alla critica letteraria.
Tra il 1843 e il 1845 incominciò a scrivere anche per giornali e riviste: pubblicò un saggio di Osservazioni sulla Divina Commedia sul periodico di Marco Antonio Parenti “Memorie della Letterartura” e scritti di critica letteraria sulla “Rivista di Firenze”, diretta da Enrico Montazio (ovvero Enrico Valtalcoli).
Pietro Fanfani, nato a Montale, in Provincia di Pistoia, il 21 aprile 1815, compiuti studi letterari e filosofici a Pistoia, intraprese lo studio della medicina che abbandonò per dedicarsi alla paleografia latina, al greco e alla critica letteraria.
Tra il 1843 e il 1845 incominciò a scrivere anche per giornali e riviste: pubblicò un saggio di Osservazioni sulla Divina Commedia sul periodico di Marco Antonio Parenti “Memorie della Letterartura” e scritti di critica letteraria sulla “Rivista di Firenze”, diretta da Enrico Montazio (ovvero Enrico Valtalcoli).
Nel 1847 fondò il giornale “Ricordi filologici e letterari” su cui scrissero letterati e filosofi del tempo come Luigi Fornaciari, Giuseppe Giusti, Niccolò Tommaseo.
Pubblicò “L’Etruria”, periodico mensile di filologia, letteratura e belle arti (1851-52), “Il Passatempo” (1856-57) e il giornale umoristico “Il Piovano Arlotto”.
Diresse “Il Borghini” (1863-65 e 1874-80) e “L’unità della lingua” (1869-73).
Nel 1859 gli viene assegnata la carica di Bibliotecario della Marucelliana di Firenze, ove rimarrà fino alla morte.
Particolare interesse nutriva per la pubblicazione dei vocabolari, sentiti come mezzi di riscontro e di diffusione della buona lingua e già nel 1849 aveva edito a Modena le “Osservazioni al Nuovo Vocabolario della Crusca” che gli provocarono aspre reazioni.
Pubblicò “L’Etruria”, periodico mensile di filologia, letteratura e belle arti (1851-52), “Il Passatempo” (1856-57) e il giornale umoristico “Il Piovano Arlotto”.
Diresse “Il Borghini” (1863-65 e 1874-80) e “L’unità della lingua” (1869-73).
Nel 1859 gli viene assegnata la carica di Bibliotecario della Marucelliana di Firenze, ove rimarrà fino alla morte.
Particolare interesse nutriva per la pubblicazione dei vocabolari, sentiti come mezzi di riscontro e di diffusione della buona lingua e già nel 1849 aveva edito a Modena le “Osservazioni al Nuovo Vocabolario della Crusca” che gli provocarono aspre reazioni.
Fra il 1855 e il 1877 pubblicò a Firenze il “Vocabolario della lingua italiana”, il “Vocabolario dell’uso Toscano”, il “Vocabolario della pronuncia Toscana”, “Voci e maniere del parlar fiorentino” e, con Giuseppe Rigutini, il “Vocabolario della lingua parlata”; a Milano il “Nuovo vocabolario dei sinonimi della lingua italiana ad uso delle scuole” e con Costantino Arlia il “Lessico della corretta italianità” nel 1877, poi riedito nel 1881 come “Lessico dell’infima e corrotta italianità”.
Pietro Fanfani morì a Firenze il 4 marzo 1879. La salma fu esposta nella Sala della Biblioteca Marucelliana e la sera del 5 marzo Giuseppe Rigutini pronunciò l’orazione funebre.
Notizie bibliografiche su Pietro Fanfani in D.B.I, XLIV, pp.580-583 e in C.L.I.O, 3, pp. 1781-1782.
La Biblioteca Marucelliana conserva moltissime opere di Pietro Fanfani presenti nei cataloghi della biblioteca.
Pietro Fanfani morì a Firenze il 4 marzo 1879. La salma fu esposta nella Sala della Biblioteca Marucelliana e la sera del 5 marzo Giuseppe Rigutini pronunciò l’orazione funebre.
Notizie bibliografiche su Pietro Fanfani in D.B.I, XLIV, pp.580-583 e in C.L.I.O, 3, pp. 1781-1782.
La Biblioteca Marucelliana conserva moltissime opere di Pietro Fanfani presenti nei cataloghi della biblioteca.