“La Señora Leonor Álvarez de Toledo y Osorio, moglie di Cosimo I de’ Medici, fu un esempio d’emancipazione per tutte le donne del Cinquecento, ancor oggi attuale. Fu un’icona di rara eleganza, cambiò il gusto estetico del suo tempo. Il vero talento di Doña Leonor, tuttavia, si manifestò nel suo fiuto per gli affari: concedeva prestiti, commerciava in sale e grano, metteva a coltura terreni paludosi, acquistava beni immobili e fattorie. Per la duchessa questi investimenti non furono un semplice accumulo di ricchezza ma, con grande probabilità, rappresentarono il suo personale contributo al risanamento delle casse del principato mediceo, di fatto sua nuova patria. Eleonora fu una donna libera e liberata, consapevole del potere esercitato dalla propria indipendenza economica. Portò in dote grandi ricchezze, parentele influenti, utilissime alla crescita del nascente stato toscano, dimostrandosi al contempo una perfetta padrona di casa. Fu una madre amorevole, si prese cura lei stessa dei figli dandogli un’educazione moderna. Donna dinamica, andava a cavallo, amava cacciare e studiare gli antichi saperi. Eleonora, dall’aurea autorevole e colma di pietas, per prima fu sostenitrice del mondo femminile: nel suo testamento destinò somme di denaro per affrancare le schiave di corte dalla loro odiosa condizione. Consapevole del proprio ascendente, Eleonora seppe coniugare l’economia di Firenze con la grande bellezza, l’astuzia imprenditoriale con l’intelligenza sensibile, mostrandosi sempre fedele al “Duca suo” e alla sua nazione.”