SILVIO PELLICO – a 170 anni della morte

di Sara Jacobsen

 

A quest’ora avrai ricevuto le mie Prigioni. Sono un libro senza merito letterario, ma che fedelmente riferisce ciò che ho patito e veduto; almeno tutto ciò ch’era dicibile!

Amami com’io t’amo e sta sana.

Silvio tuo

(lettera di dedica a Quirina Mocenni Magiotti, in BMF, R.u 618)

A 170 anni dalla morte, la Biblioteca Marucelliana ricorda la figura di Silvio Pellico (Saluzzo, 24 giugno 1789 – Torino, 31 gennaio 1854).

Autore di tragedie e liriche, è ricordato soprattutto per il memoriale Le mie prigioni, che rievoca i dieci anni trascorsi nelle carceri austriache a seguito dell’accusa di carboneria. Il testo ebbe un’enorme influenza sul movimento Risorgimentale, e Pellico è ricordato principalmente come patriota e oppositore al regime austriaco, e questo in apparente contraddizione con il fatto che il memoriale non contiene espliciti riferimenti agli ideali politici (“lascio la politica ov’ella sta, e parlo d’altro”, troviamo tra le prime righe), ma tratta invece delle vicende umane e anche del cammino spirituale vissuto in prigione. Ma forse a fare del memoriale di Pellico un punto di riferimento per il Risorgimento e per l’identità nazionale sono state proprio la semplicità dei temi trattati, la linearità dello stile e la pacatezza della sua voce mentre descrive l’umanità dei suoi carcerieri e dei suoi compagni di prigionia, con indulgenza, amore e razionalità che sono allo stesso tempo illuministe e romantiche.

Di Silvio Pellico la Biblioteca Marucelliana conserva un ricco carteggio, giunto nel 1897 insieme al Legato di Diego Martelli, figlio di Carlo Martelli, a sua volta sposato con Ernesta Mocenni, nipote di Quirina Mocenni Magiotti, ricordata come la “Donna Gentile” di Ugo Foscolo, nonché amica di Pellico[1].

Abbiamo dunque numerose lettere indirizzate a Quirina, a Carlo, a Ernesta e allo stesso Ugo Foscolo, autografi letterari (la tragedia Francesca da Rimini e numerose liriche), ritratti (in figura: BMF, CG.832.13, carboncino su carta) e una copia della prima edizione di Le mie prigioni, contenente una lettera di dedica a Quirina Mocenni.

BMF, Ms. D 2.6 cc. 271-276: lettera (copia) di Ugo Foscolo a Silvio Pellico (1818)

BMF, Ms. D 3.29 cc. 340-346: 7 lettere di Quirina Mocenni Magiotti a Silvio Pellico (1816-1841)

BMF, Ms. D.3.31 cc. 351-352: Certificato sulla autenticità dell’orologio di Alfieri donato da Luigina Magiotti a S.P. nel 1833

BMF, Ms. D.3.32 cc. 353-354: Ode in morte di S.P. scritta da Giunio Bazzoni

BMF, Ms. D 6.5 cc. 95-96: 2 lettere del 1839 di Carlo Martelli a Silvio Pellico

BMF, Ms. D.23: Francesca da Rimini. Tragedia. Cod. cart. sec. XIX, autografo

BMF, Ms. D 36: 118 lettere a Quirina Mocenni Magiotti 1816-1847, 1 lettera del 1839 a Carlo Martelli (Ms. D 36.183), 2 lettere del 1849 a Ernesta Mocenni Martelli (Ms. D 36.236-237), lettere ad altri

BMF, CG.832: Lettere a Ugo Foscolo, ai coniugi Martelli, a Enrico Mayer, La sposa di Messina di Friedrich Schiller, Versi composti allo Spielberg e trascritti dopo la liberazione (1820-1830), altri componimenti, 2 ritratti

BMF, R.u.618: Le mie prigioni: memorie, Italia, 1832, contiene lettera autografa

BMF, Bo 2.442, Poesie inedite, Torino, Tipografia Chirio e Mina, 1837, 2 volumi

[1] Il carteggio è pubblicato in: Silvio Pellico, Lettere alla donna gentile pubblicate a cura di Laudomia Capineri Cipriani, Roma, Società editrice Dante Alighieri, 1901, BMF, 4.A.XV.16 

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