Mostra «LA LIBRERIA NON FA L’OMO LETTERATO». I Proverbi toscani nelle incisioni di Giuseppe Piattoli

a cura di Fabio Sottili e Maria Beatrice Sanfilippo

 

ESPOSIZIONE

29 maggio – 2 ottobre 2025 – Sala mostre, vetrina distribuzione e sala cataloghi

Lun., mer., ven.:  8.30 – 14.00

Mar., giov.:  8.30 – 17.00

 

INAUGURAZIONE

Giovedì 29 febbraio, ore 17.00

Interverranno

Francesca Fiorelli Malesci

Giulio Maria Manetti

 

VISITE GUIDATE

per gruppi e singoli

giovedì 12 giugno 10.30

martedì 8 luglio 15.30

giovedì 24 luglio 10.30

per informazioni e prenotazioni b-maru.informazioni@cultura.gov.it


 

Dal 29 maggio al 2 ottobre 2025, la Biblioteca Marucelliana di Firenze ospiterà la mostra «La Libreria non fa l’omo Letterato». I Proverbi toscani nelle incisioni di Giuseppe Piattoli (1786-1788), una preziosa occasione nella quale saranno presentati al pubblico due recenti acquisizioni: un album di incisioni, prima raccolta dei Proverbi toscani, e l’acquaforte raffigurante La famiglia del granduca Pietro Leopoldo, due pietre miliari nella produzione artistica settecentesca del periodo lorenese, che integrano e arricchiscono il patrimonio grafico della Biblioteca, e documentano in maniera più esaustiva il corpus di opere dedicate all’artista fiorentino.

Appartenente a una famiglia di artisti, Giuseppe Piattoli (1742-1823) fu uno degli ultimi rappresentanti della pittura tardo barocca in Toscana. Le sue opere testimoniano una professionalità multiforme che si muoveva liberamente dall’arte sacra alla ritrattistica, dalla grafica fino all’incisione, disciplina che lo fece conoscere anche al di fuori dei confini italiani: celebri in questo campo le sue serie sul folclore, incentrate sui Proverbi toscani e sui GiochiIntrattenimenti e Feste annue, oltre a soggetti di genere umoristico come Le burle del Pievano Arlotto e Lo sposalizio di Marfisa.

I Proverbi toscani sono due album di acqueforti acquerellate, disegnate dal Piattoli e incise da Carlo Lasinio (1759-1838), entrambi professori dell’Accademia di Belle Arti di Firenze:  pubblicate a distanza di soli due anni (1786-1788), queste incisioni, raffiguranti scenette di costume accompagnate da massime espresse talvolta in forma di rima, espressioni della saggezza popolare, si diffusero fin dall’età del Rinascimento, ed ebbero un continuo apprezzamento nei secoli successivi, come dimostrano i ventuno Proverbi di Niccolò Nelli del 1564 e i quarantotto Proverbi figurati di Giuseppe Maria Mitelli del 1678. Ogni volume dei Proverbi toscani è composto da un frontespizio e da quaranta incisioni colorate a mano, nelle quali domina uno spirito toscano pungente, consono ai soggetti descritti, espressione anche di una bonaria satira di sapore pariniano nei confronti delle viziose e corrotte abitudini dell’aristocrazia e del ceto medio, di cui si dimostra esemplare il disegno che dà il titolo alla mostra, La Libreria non fa l’omo Letterato, nel quale il pittore ironizza sulla vuota ostentazione intellettuale di parte dei nobili di fine Settecento.

Per comprendere la portata innovatrice delle opere in mostra, il percorso espositivo consente di focalizzare il dialogo e il confronto tra le opere incisorie e i disegni preparatori, molti dei quali provenienti da collezioni private, e in massima parte appartenuti al celebre storico dell’arte Giuliano Briganti.


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