LE EDIZIONI FIORENTINE DI GIACOMO LEOPARDI

di Sara Jacobsen

In occasione del mese di Giacomo Leopardi la Marucelliana pubblicherà una serie di approfondimenti sul grande poeta, il cui busto in gesso, opera dell’artista Adriano Cecioni, osserva dall’alto il Salone di lettura della Biblioteca.

Giacomo Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798 – Napoli, 14 giugno 1837) ebbe un legame particolare con la città di Firenze. Vi soggiornò nel 1827, nel 1828, e tra il 1830 e il 1833, stringendo legami che saranno fondamentali nel suo percorso biografico e letterario. Conobbe Antonio Ranieri, amico fraterno e curatore dell’edizione postuma delle Opere; frequentò il salotto letterario di Carlotta de’ Medici Lenzoni, conobbe Charlotte Bonaparte e soprattutto Fanny Targioni Tozzetti, della quale si innamorò disperatamente[1]; nell’ambito del gabinetto scientifico letterario di Giovan Pietro Vieusseux frequentò Gino Capponi, Niccolò Tommaseo, Giovanni Battista Niccolini, Pietro Colletta, Louis De Sinner, Giuseppe Montani e incontrò Alessandro Manzoni. Quest’ultimo incontro è celebrato in città anche dall’intitolazione a Leopardi e a Manzoni, nel 1868, di due vie perpendicolari vicino a piazza D’Azeglio, nella nuova Firenze progettata da Giuseppe Poggi.

A Firenze sono anche pubblicate numerose edizioni fondamentali delle sue opere, che ripercorreremo adesso attraverso gli esemplari posseduti dalla Biblioteca Marucelliana.

1. Canti di Giacomo Leopardi, edizione corretta, e notabilmente accresciuta, Firenze, nella Stamperia Piatti, 1836, 180 p., 16 cm, BMF R.u.661.

I Canti, composti tra il 1816 e il 1836, furono pubblicati in fasi successive: a due prime pubblicazioni parziali (Canzoni, Bologna, Nobili, 1824 e Versi, Bologna, Stamperia delle muse, 1826) seguirà una prima edizione quasi completa e curata da Leopardi stesso presso l’editore Piatti di Firenze, nel 1831[2]. Questa edizione, purtroppo non posseduta dalla Marucelliana, contiene XXIII canti[3], alcuni in una versione non definitiva, e, in apertura, la celebre Lettera agli amici suoi di Toscana (“Ho perduto tutto: sono un tronco che sente e pena”, p. [7]). A questa edizione seguirà quella napoletana del 1835[4]. L’edizione fiorentina del 1836, posseduta dalla Marucelliana, presenta identico contenuto della napoletana del 1835, ovvero la Notizia intorno alle edizioni di questi canti, i canti I-XXXII, XXXIII-XXXIV (che nell’edizione definitiva saranno XXXV-XXXVI) e i frammenti XXXV-XXXIX (che nell’edizione definitiva saranno  XXXVII-XLI)[5]. Mancano quindi ancora i canti Il tramonto della luna e La ginestra, o il fiore del deserto (canti XXXIII – XXXIV dell’edizione definitiva del 1845).

L’esemplare della Marucelliana, recante inventario 188208, risulta essere pervenuto per acquisto da Gonnelli nel 1916. Collocata inizialmente nella “Stanza 7”, l’opera è attualmente conservata nella sezione Rari.

2. Paralipomeni della Batracomiomachia di Giacomo Leopardi, Parigi , Libreria europea di Baudry, 1842 (ma Firenze, Le Monnier, 1845), BMF CIC.C.78.

La prima edizione fu effettivamente stampata postuma a Parigi nel 1842 ad opera di Antonio Ranieri. L’esemplare della Marucelliana è una contraffazione stampata a Firenze nel 1845, in concomitanza con l’edizione delle Opere. Le Monnier, dopo aver rilevato le rimanenze dell’edizione Baudry, prima le commercializzò cambiando la copertina, e successivamente le ristampò, lasciando ancora invariato il frontespizio: la ristampa si distingue dall’originale per alcune correzioni nel testo (a p. 53, r. 1 “MARAVIGLIA” diventa “Maraviglia” e a p. 22, r. 8 “carrozzevole” è sostituito con “carezzevole”)[6].

L’esemplare della Marucelliana è una di queste ristampe. Il volume, giunto in Biblioteca nel 1990 come dono, faceva parte della biblioteca di Bruno Cicognani, riporta l’inventario n. 782315 ed è legato con i volumi III e IV delle Opere.

3. Opere di Giacomo Leopardi, edizione accresciuta, ordinata e corretta secondo l’ultimo intendimento dell’autore da Antonio Ranieri, volume I, Firenze, Felice Le Monnier, 1851, XXXII, 319 p., [1] carta di tavole, 19 cm, BMF CIC.C.49.

Nel 1845 uscì per l’editore Le Monnier l’edizione postuma delle opere di Leopardi, per cura dell’amico Antonio Ranieri. Il volume I contiene una Notizia intorno agli scritti, alla vita ed ai costumi di Giacomo Leopardi, di Antonio Ranieri; i Canti (I-XXXVI, più i frammenti XXXVII-XLI: come già detto, rispetto alle edizioni del 1835-1836 sono aggiunti i canti Il tramonto della luna e La ginestra, o il fiore del deserto, composti nel 1836); 15 Operette morali. La versione dei Canti qui presente può considerarsi definitiva, ed è alla base delle moderne edizioni[7].

L’edizione del 1851 posseduta dalla Marucelliana differisce dalla prima stampa del 1845 solo per l’indicazione “terza impressione” sul frontespizio e per l’eliminazione dell’ Avvertenza posta prima dell’indice, con la quale l’abate Francesco Barsi metteva in guardia da un possibile fraintendimento del pensiero leopardiano in senso ateo e materialista (oggi diremmo meglio: dal rischio di esserne traviati, visto che è ormai difficile negare che Leopardi fosse materialista e ateo). Così Felice Le Monnier presentava l’avvertenza dell’abate: “affinchè le opere di Giacomo Leopardi potessero senza timore dei più scrupolosi andar nelle mani dei giovani, non sempre, a dir vero, disposti ad intendere discretamente, e che nel caso nostro potrebbero alcuna volta ingannarsi”. Le ristampe dal 1856 in poi avranno stesso contenuto di quella del 1851 e una completa ricomposizione e rinumerazione delle pagine.

L’esemplare della Marucelliana (inventario 782285) è arrivato in Biblioteca nel 1990 come dono, e faceva parte della biblioteca di Bruno Cicognani. Il volume I è legato insieme al volume II delle opere.

4. Opere di Giacomo Leopardi, edizione accresciuta, ordinata e corretta secondo l’ultimo intendimento dell’autore da Antonio Ranieri, volume II, Firenze, Felice Le Monnier, 1851, 365 p., [1] carta di tavola, 19 cm, BMF CIC.C.49.

Come nel caso del primo volume, la prima edizione del 1845 conteneva delle ulteriori Avvertenze dell’abate Barsi, alle pp. [365]-[369]. Nell’edizione del 1849 scompaiono le Avvertenze e si ha una parziale ricomposizione del testo. Nell’edizione del 1851 si ha solo la ricomposizione della pagina dell’indice, che nella stampa del 1849 non è numerata ed è intitolata Indice del volume secondo e nella stampa del 1851 è erroneamente numerata 363 (invece di 365) ed è intitolata Indice del secondo volume. A partire dall’edizione del 1856 si avrà una ricomposizione completa e una nuova paginazione. Le opere contenute rimangono sempre invariate, ovvero: 9 Operette morali; Comparazione delle sentenze di Bruto minore e di Teofrasto vicini a morte; Pensieri; Martirio de’ santi padri del monte Sinai e dell’eremo di Raitu (volgarizzamento); 6 Volgarizzamenti.

Divise tra il volume I e il volume II, sono presenti nell’edizione Le Monnier tutte le 24 Operette morali, scritte tra il 1824 e il 1832 e pubblicate in varie fasi. La prima edizione a stampa (Milano, Stella, 1827) conteneva le 19 scritte nel 1824 più il Dialogo di un lettore di umanità e di Sallustio, poi eliminata nell’edizione definitiva. L’edizione del 1834 (Firenze, Piatti) conteneva le stesse prose di quella del 1827, e in più le due scritte nel 1832 (Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere; Dialogo di Tristano e di un amico). L’edizione del 1835 (Napoli, Starita) fu bloccata dalla censura e circolò in poche copie (alcune con nuovo frontespizio e il titolo di Prose), e conteneva anche Il Copernico (1827), il Dialogo di Plotino e Porfirio (1827) e il Frammento apocrifo di Stratone da Lampsaco (1825), ma non Dialogo di un lettore di umanità e di Sallustio. Ripubblicata 10 anni dopo da Le Monnier con lo stesso contenuto (è questa l’edizione posseduta dalla Marucelliana), è la prima edizione a contenere tutte le 24 Operette che conosciamo oggi.

L’esemplare della Marucelliana ha la stessa provenienza del volume I, con cui è legato.

5. Opere di Giacomo Leopardi, volume III, Studi filologici, raccolti e ordinati da Pietro Pellegrini e Pietro Giordani, Firenze, Felice Le Monnier, 1845, XXIX, 484 p., [1] carta di tavola, 19 cm, BMF Cl.7.u.4325.

E’ questa la prima edizione del III volume delle Opere, e contiene: Pietro Giordani, A Giacomo Tommasini e Paolo Toschi; Studi filologici; Lettere di Giacomo Leopardi; Di un singolare autografo di Giacomo Leopardi: lettera di Prospero Viani a Pietro Pellegrini; Indice delle scritture di Giacomo Leopardi. Furono inserite nell’opera 87 lettere di Leopardi, la scelta delle quali, di contenuto giudicato personale e controverso, fu criticata anche dalla sorella Paolina[8].

La seconda edizione del 1853 (anche questa posseduta dalla Marucelliana con collocazione BMF CIC.C.78, inventario 782315 e legata col volume IV delle Opere) differisce dalla prima per composizione tipografica e, nei contenuti, per l’eliminazione delle lettere (in quanto nel frattempo pubblicate separatamente come Epistolario). Il frontespizio, in entrambe le edizioni, è preceduto da una riproduzione facsimilare dell’idillio L’infinito.

L’esemplare, con inventario 468069, è giunto il Marucelliana nel 1976 per dono del “Dr. Gradara”, come indicato anche da una nota manoscritta sul frontespizio.

6. Opere di Giacomo Leopardi, volume IV, Saggio sopra gli errori popolari degli antichi: pubblicato per cura di Prospero Viani, Felice Le Monnier, 1851, XIX, 312 p., 19 cm, BMF CIC.C.78.

Contiene: Prospero Viani, A Giovan Battista Niccolini; Giacomo Leopardi, Al chiarissimo signore Andrea Mustoxidi; Saggio sopra gli errori popolari degli antichi. La stampa del 1851 differisce dalla prima del 1846 unicamente per l’aggiunta, alle p. [315]-[316], di Errori e correzioni di Prospero Viani. Si tratta, come spiega Viani a p. VII-VIII, della prima edizione a stampa dell’opera.

L’esemplare della Marucelliana (inventario 782315) è arrivato in Biblioteca nel 1990 insieme al Fondo Cicognani.

7. [Opere di Giacomo Leopardi, volume V], Epistolario … con le inscrizioni greche triopee da lui tradotte e le lettere di Pietro Giordani e Pietro Colletta all’autore, raccolto e ordinato da Prospero Viani, Vol. I, Firenze, Felice Le Monnier, 1849, XII, 480 p., 19 cm, BMF CIC.C.47.

Contiene: Lettere n. 1-312.

E’ questa la prima edizione delle lettere. La successiva stampa del 1856 è ricomposta e “con qualche nuova cura dell’editore”.

L’esemplare della Marucelliana (inventario 782283) è arrivato in Biblioteca nel 1990 insieme al Fondo Cicognani.

 

 

8. [Opere di Giacomo Leopardi, volume VI], Epistolario … con le inscrizioni greche triopee da lui tradotte e le lettere di Pietro Giordani e Pietro Colletta all’autore, raccolto e ordinato da Prospero Viani, Vol. II, Firenze, Felice Le Monnier, 1849, 415 p., 19 cm, BMF CIC.C.48.

Contiene: Lettere n. 313-546; Inscrizioni greche triopee; Epigramma di Antifilo Bizantino; Iscrizione sotto un busto di Raffaello; Lettere di Pietro Giordani a G. Leopardi; Lettere dello stesso alla contessa Paolina Leopardi; Lettere di Pietro Colletta a G. Leopardi; Indice dei nomi e delle persone.

La successiva stampa 1856 è ricomposta e “con qualche nuova cura dell’editore”. Ad esempio si aggiungono due lettere di Pietro Giordani.

9. Appendice all’epistolario e agli scritti giovanili di Giacomo Leopardi a compimento delle edizioni fiorentine, per cura di Prospero Viani, Firenze, G. Barbera, 1878, LXXXVI, 256 p., [1] carta di tavola, BMF 4.A.XVI.113.

“Sono quasi trent’anni ch’io pubblicai la prima volta a Firenze (31 gennaio 1849) per Felice Le Monnier l’epistolario di Giacomo Leopardi […] e fino da quel tempo sono andato raccogliendo altre lettere di quel grande e singolare Italiano” (Avvertenza di Prospero Viani, p. [V]). Quella del 1878, curata da Prospero Viani, è l’unica edizione di questa Appendice, ed è pubblicata dall’editore Gaspero Barbera, già collaboratore della casa editrice Le Monnier proprio negli anni della pubblicazione delle Opere. Contiene vari documenti e testimonianze (ad esempio Gli ultimi momenti della vita  di Giacomo Leopardi descritti da Antonio Ranieri), Lettere non comprese nel precedente epistolario, e scritti giovanili.

L’esemplare, giunto in biblioteca per acquisto da Gonnelli nel 1918, riporta l’inventario n. 196052.

10. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura, Firenze, Successori Le Monnier, 1898-1906, 7 volumi, BMF 7.J.VI.310.

Si tratta della prima edizione dello Zibaldone, il diario personale di Leopardi (compilato tra il luglio del 1817 e il dicembre 1832), il cui manoscritto era rimasto ad Antonio Ranieri. Dopo la morte di Ranieri le carte furono recuperate e pubblicate da una commissione presieduta da Giosuè Carducci. L’opera, in 7 volumi, uscì tra il 1898 e il 1900 presso l’editore Le Monnier.

La biblioteca Marucelliana possiede la prima impressione dei volumi 1-3 e 6-7 (tutti acquistati da Le Monnier tra il 1898 e il 1900, inventari 126414, 127621, 131117), l’impressione 1905 del volume 4 e l’impressione 1906 del volume 5 (entrambi senza inventario).

[1] “E mai non sento/mover profumo di fiorita piaggia,/né di fiori olezzar vie cittadine,/ch’io non ti vegga ancor qual eri il giorno/che ne’ vezzosi appartamenti accolta,/tutti odorati de’ novelli fiori/di primavera, del color vestita/della bruna viola, a me si offerse/l’angelica tua forma, inchino il fianco/sovra nitide pelli, e circonfusa/d’arcana voluttà” (Canto XXIX, Aspasia, Canti di Giacomo Leopardi, Firenze, nella stamperia Piatti, 1836, p. 134. E’ possibile immaginare, grazie a questi versi,  il primo incontro del poeta con l’affascinante Fanny, nel suo appartamento di via Ghibellina.

[2] Canti del conte Giacomo Leopardi, Firenze, presso Guglielmo Piatti, 1831.

[3] Contiene: I. All’Italia; II. Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze; III. Ad Angelo Mai, quand’ebbe trovato i libri di Cicerone della Repubblica; IV. Nelle nozze della sorella Paolina; V. A un vincitore nel pallone; VI. Bruto Minore; VII. Alla Primavera, o della favole antiche; VIII. Inno ai Patriarchi, o de’ principii del genere umano; IX. Ultimo canto di Saffo; X. Il primo amore; XI. L’infinito; XII. La sera del giorno festivo; XIII. Alla luna; XIV. Il sogno; XV. La vita solitaria; XVI. Alla sua Donna; XVII. Al Conte Carlo Pepoli; XVIII. Il risorgimento; XIX. A Silvia; XX. Le ricordanze; XXI. Canto notturno di un pastore vagante dell’Asia; XXII. La quiete dopo la tempesta; XXIII. Il sabato del villaggio. Una esemplare scannerizzato dell’opera è disponibile qui: https://it.wikisource.org/wiki/Pagina:Leopardi_-_Canti,_Piatti,_Firenze_1831.djvu/8  

[4] Canti di Giacomo Leopardi, edizione corretta, accresciuta, e sola approvata dall’autore, Napoli, presso Saverio Starita, 1835, disponibile qui: https://books.google.it/books?id=bWXW0FJNhDoC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false  

[5] Rispetto all’edizione del 1831 si aggiungono i canti: Il passero solitario; Consalvo; Il pensiero dominante; Amore e morte; A se stesso; Aspasia; Sopra un basso rilievo antico sepolcrale …; Sopra il ritratto di una bella donna …, Palinodia del marchese Gino Capponi; Imitazione; Scherzo; Frammenti.

[6] Marino Parenti, Prime edizioni italiane: manuale di bibliografia pratica ad uso dei bibliofili e librai, 2. ed. riveduta e ampliata, Firenze, Sansoni, 1951 (BMF Uff. SA 99, ristampa anastatica Firenze, Le lettere, 2000); https://www.libreriagovi.com/19th-20th-century/paralipomeni-della-batracomiomachia-di-giacomo-leopardi-parigi-libreria-europea-di-baudry-dai-tor  

[7] Per le edizioni critiche si segnalano: Canti  di Giacomo Leopardi: edizione critica ad opera di Francesco Moroncini, Bologna, Cappelli, 1927, BMF 7.H.III.29; Canti di Giacomo Leopardi: edizione critica e autografi  a cura di Domenico De Robertis, Milano, Il polifilo, 1984, BMF CONS.LTI 191d; Giacomo Leopardi, Canti: edizione critica diretta da Franco Gavazzeni, Firenze, presso l’Accademia della Crusca, 2006, BMF MAR.B.2.652.

[8] Silvia Munari, Un’edizione controversa. Gli Studi filologici di Giacomo Leopardi, Le Monnier, 1845, «TECA» n. 6, settembre 2014.

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